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Ecco il Piano Urbano della Mobilità Sostenibile
Come è cambiato il PUMS dopo 900 osservazioni di cittadini e associazioni, quali i lavori in corso, presentato il "numero 0" del report sulla mobilità
È stato approvato il 27 novembre dal Consiglio metropolitano il Piano Urbano della Mobilità Sostenibile, 10 i voti a favore (Pd) 3 gli astenuti (Rete Civica e Dora Plaumbo-Indipendente) e 1 voto contrario (Uniti per l’Alternativa)
Un anno fa, il 27 novembre 2018, il PUMS della Città metropolitana venne adottato contestualmente al Piano Generale del Traffico urbano (PGTU) del Comune di Bologna (che verrà votato la settimana prossima dal Consiglio comunale).
In questo anno c’è stato un processo di partecipazione senza precedenti in Italia, con 7.000 persone coinvolte e 173 contributi articolati in 900 osservazioni (+ 475 per il PGTU). Un numero molto alto se si pensa che in altre realtà ne sono arrivate poche decine (a Roma ne hanno ricevuti 50, a Firenze 33). Osservazioni che per oltre l’80% chiedevano più mobilità sostenibile e innovativa e che hanno cambiato e migliorato il PUMS (il 73% è stato totalmente o parzialmente accolto). Questi alcuni esempi: - ampliamento rete ciclabile integrativa (+25 km) e più trasporto bici sui treni; - estensione bike sharing in tutti i Comuni PAIR e nei Centri di Mobilità al 2030; - fasce boscate e corridoi verdi per mitigare l’impatto delle strade; - potenziamento servizio SFM anche festivo e notturno e nuove stazioni di Castiglione de Pepoli ed Interporto (previo studio di fattibilità); - attivazione isole scolastiche; - estensione del progetto del tram verso Casalecchio ed evoluzione T-Days (in funzione dell’implementazione e sviluppo della rete tranviaria).
● Parallelamente, in questo anno, sono partiti alcuni progetti: - agevolazione tariffaria: bus urbano gratuito per chi ha l’abbonamento treno o bus extraurbano; - progetto di fattibilità della linea rossa del tram; - primo esperimento in Italia di linea di trasporto pubblico finanziata da un privato (alla Philip Morris) tramite acquisto a tutti i dipendenti di abbonamenti metropolitani al trasporto pubblico; - cantiere del tratto bolognese della Ciclovia del Sole (fine lavori giugno 2020) e oltre 50 milioni di euro di nuove piste ciclabili sul territorio (in conclusione nel 2020); - attivazione bike sharing e car sharing elettrici a Bologna; - ztl ambientale nel capoluogo dal 1° gennaio 2020; - Inoltre sono stati ottenuti 1,3 milioni di euro dalla Città metropolitana (per realizzare i progetti di fattibilità della rete ciclabile metropolitana, delle prime linee metrobus e dei primi Centri di mobilità) e altrettanti dal Comune di Bologna per la progettazione di ulteriori tratte di tram previste dal Pums.
● Per misurare l’impatto di queste politiche e di questi progetti si monitoreranno una serie di indicatori che comporranno il report sulla mobilità sostenibile di cui è stato presentato il numero 0. Tanti i dati che raccontano com’è oggi la mobilità sul nostro territorio: - 874.248 gli abbonati (mensili o annuali) al Trasporto Pubblico Metropolitano (bus e treno); - Oltre 200.000 gli iscritti a bike sharing, car sharing e car sharing elettrico che hanno effettuato circa 4,5 milioni di km; - Il parco veicolare (auto+moto+veicoli industriali) ammonta invece a 819.388 unità di cui 615.577 auto, per la maggior parte a benzina (41%) e gasolio (37%) e di classe euro 5 o euro 6 (46%), mentre solo il 15% è sotto la classe euro 2. Discorso diverso per le moto che vede una maggioranza di veicoli (55%) sotto l’euro 2 e per i veicoli industriali (30% sotto l’euro 2 e ben l’88% a gasolio); - 248 i km di rete ciclabile metropolitana; - rispetto alla sicurezza stradale tra i 75 morti sulle strade 23 sono pedoni e 6 ciclisti.