Progettazione partecipata per il Centro di mobilità di Castel San Pietro Terme

Le proposte delle classi della scuola primaria Don Luciano Sarti

Le proposte
 

Fra i soggetti più attivi e interessati al tema della nuova viabilità nell’area intorno alla stazione di Castel San Pietro Terme, ci sono sicuramente le bambine e i bambini della Scuola paritaria Don Luciano Sarti. La scuola infatti aveva prontamente risposto all’invito di Città metropolitana di Bologna e Comune, aderendo con tre classi della primaria – due quarte e una quinta – alle attività proposte nel “cantiere effimero”, che era stato allestito in via Gramsci per sperimentare le soluzioni emerse durante il percorso di progettazione partecipata del Centro di Mobilità svolto nei mesi precedenti.

Castel San Pietro, insieme a Vergato, hanno fatto da apripista per la costruzione di un disegno più complessivo, così come previsto dal Piano Urbano della Mobilità sostenibile-PUMS, che porterà alla realizzazione su tutto il territorio bolognese di una migliore integrazione fra i mezzi di trasporto ecologici e la riqualificazione urbana delle aree a ridosso delle stazioni del Sistema Ferroviario Metropolitano. La visione delle nuove generazioni è fondamentale perché saranno loro ad abitare il futuro ed è quindi giusto tenere conto anche della loro opinione nella ridefinizione dello sviluppo del territorio, un territorio che sia sempre più sostenibile dal punto di vista ambientale e tecnologico e a misura di bambine e di bambini.

I bambini hanno ascoltato con interesse ingegneri e architetti che hanno presentato il progetto e hanno partecipato con entusiasmo all’attività proposta. Passeggiando liberamente nell’area del cantiere effimero, hanno osservato l’ambiente, gli elementi naturali e quelli artificiali, per individuare ciò che è bello e ciò che può essere modificato, e hanno ragionato e discusso insieme sulle cose che possono essere migliorate. Nei giorni successivi hanno continuato il lavoro in classe con gli insegnanti di arte ed educazione civica, chiedendosi “come possiamo noi bambini rendere la città più bella e più a misura di bambino, come possiamo noi bambini essere protagonisti del cambiamento”. Hanno fatto una serie di proposte raffigurate con dei disegni, hanno ragionato anche sul nome e sul concetto di cantiere effimero, e hanno deciso di utilizzare una transenna come espositore dei loro lavori.

Ai bambini – ha raccontato il preside Gabriele Ravaglia - è piaciuta molto l’idea che gli adulti abbiano chiesto l’opinione dei bambini, perché sono loro che anche in futuro dovranno vivere il paese.

 

Le proposte

Tra le proposte quella di creare nella zona della stazione un’area verde con prato, sedie e tavolini, un luogo dove, quando ci sarà un collegamento più facile con la città e un passaggio più sicuro sulla via Emilia, a loro piacerebbe anche andare a fare delle lezioni all’aperto. Un’idea che tiene conto della pandemia, visto che per ridurre la possibilità di contagio è bene stare fuori il più possibile.

 
 

Data ultimo aggiornamento: 07-06-2022